La vittoria di Donald #Trump ampia, trasversale e profonda non può essere liquidata come un incidente della storia. La destra americana si è trasformata, il nuovo Partito Repubblicano è il MAGA, capace di unire populismo, ruralità e isolazionismo, giungendo a coinvolgere anche le minoranze etniche e le donne in un disegno eversivo della convivenza civile e della tenuta delle istituzioni democratiche.

A questo non si può rispondere sventolando il vessillo di un populismo di sinistra e cedendo allo scontro identitario imposto da una estrema polarizzazione, dove alle paure, che vanno meglio comprese e affrontate, si risponde con una proliferazione di rivendicazioni minoritarie e dove all’attacco ai sistemi della democrazia liberale si ribatte con tiepida incuranza.

Sono convinta oggi più che mai che solo se i progressisti sapranno mettere in campo una proposta matura antitotalitaria, adulta, che lavori per la costruzione di un’Europa forte ed equa, con una difesa e una competitività nuova sui mercati riusciranno a rispondere ad una domanda profonda di futuro.

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